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Come birra per il cioccolato: alla scoperta del Belgio

Nel mio ultimo recente viaggio sono andata ad esplorare il Belgio.
Questo piccolo paese viene spesso considerato un po’ triste, noioso e noto solo per le vicende legate al famoso parlamento.
Colpo di scena: non è assolutamente così! La mia curiosità per questa terra è stata ripagata con una piacevolissima sorpresa… ora sono innamorata anche del Belgio e di tutte le cose belle che ha da offrire.
Ad esempio, ve ne cito tre:
1) Birra
2) Cioccolato
3) Fumetti
Forse non ci sarebbe da aggiungere altro, ma ho molto da raccontare su questo paese.

Birre di cioccolato

Purtroppo, avendo solo tre giorni a disposizione ho deciso di puntare sulla capitale e sulla regione delle Fiandre, anche se è un paese che andrebbe visitato ed assaporato con calma, dedicandovi almeno una settimana.

In Belgio si parlano fiammingo e francese, quasi tutti conoscono l’inglese e a volte anche qualche parola di italiano. La popolazione è simpatica, disponibile e buontempona.
Queste caratteristiche le avevo già scoperte diversi anni fa, lavorando in un hotel in Grecia molto frequentato dai belgi, con cui ho trascorso divertenti serate tra chiassose risate e qualche drink (di troppo). Oltretutto mi hanno anche fatto conoscere una canzone stupendamente trash, da cui potreste prendere spunto per la prossima festa di Halloween: La Salsa Du Démon

La mia avventura è iniziata atterrando a Bruxelles con una partenza intelligente ed una sveglia alle 4.00 di mattina, tutto molto traumatico, ma ho avuto la giornata intera a disposizione e pazienza le occhiaie!

Per i miei spostamenti ho deciso di optare per il treno, poichè il Belgio ha delle ottime connessioni ferroviarie… purchè si prenda un po’ di dimestichezza con le stazioni, i tabelloni delle partenze e le macchine per i biglietti. Devo ammettere che scritte che si alternano in francese e fiammingo mi hanno creato un po’ di confusione iniziale, per fortuna l’antico metodo del chiedere informazioni non ti lascia mai a piedi 🙂

Il primo giorno, dopo avere lasciato il bagaglio all’hotel prenotato nel centro di Bruxelles, Hotel Chambord che vi consiglio per l’ottima posizione ed un buon rapporto qualità/prezzo, sono corsa a prendere il treno per visitare Gand.

Gand

Questa cittadina si raggiunge teoricamente in meno di un’ora da Bruxelles. Dico “teoricamente”, perchè forse a causa delle poche ore di sonno, sono salita su un treno che ha fatto capolino in tutte le stazioni con una velocità di crociera da testuggine. Al ritorno però ho trovato il treno diretto (yeee!!!) che mi ha riportata nella capitale in un lampo.
Gand (o Gent)  è una cittadina medievale con un fiabesco centro storico, circondato da quartieri industriali e moderni e per me è stata la prima sorpresa del viaggio.
Dalla stazione si può prendere il tram 1 per raggiungere il cuore della città in una decina di minuti. Saprete riconoscere la vostra fermata quando vi apparirà davanti la maestosa torre Belfort, vicino alla quale si trova la Sint-Baafskathedraal (Cattedrale di San Bavone), costruita in stile romanico, gotico e barocco ed al cui interno è custodito il Polittico dell’Agnello Mistico di Jan van Eyck del 1432.
Le chiese gotiche sono le mie preferite ed a Gand ce ne sono altre due molto belle: la Sint-Niklaaskerk (Chiesa di San Nicola) e la Sint Jacobskerk (Chiesa di San Giacomo).
In una di questo ho incontrato una giovane coppia aveva appena finito di celebrare il matrimonio.
Trovo che sia sempre curioso osservare gli usi e costumi degli altri paesi e, dalla mia esperienza, posso affermare che i matrimoni sono il red carpet del cattivo gusto all over the world.

Le vie di Gand

Anche il Gravensteen (Castello dei Conti) è una tappa molto suggestiva della città. Si tratta di un imponente castello in pietra dal quale ci si aspetterebbe di veder un uscire da un momento all’altro un cavaliere in armatura scintillante e pennacchio.

Il Castello dei Conti

Purtroppo in Belgio il clima non è decisamente quello mediterraneo e sono stata ben presto sorpresa da un acquazzone ventoso.
Non tutto il male vien per nuocere però! Infatti ho trovato rifugio in un ristorantino lungo uno dei canali della città, poco affollato e molto accogliente, dove ho aspettato che il tempo migliorasse provando il tipico piatto di Gand, ossia il Waterzooi. Sto parlando di una zuppa a base di un brodo cremoso di pesce o di pollo con verdure, molto saporita e confortante. Se passate da quelle parti cercate il Restaurant De Grill e ordinatene una porzione insieme ad una buona birra locale.

Il Waterzooi di pesce

Fortunatamente dopo essermi rifocillata ed asciugata è comparso un bellissimo sole, così ho potuto ammirare i colori delle case e dei fiori lungo i canali e terminare la giornata a Gand bevendo un caffè seduta ad uno dei tavolini all’aperto dei pittoreschi localini, che circondano la vivace piazza del Groentenmarkt.

I canali fioriti

Bruges

Bruges (detta anche Brugge) è nota per essere una delle tante “venezie del nord” e per far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità; si trova nel centro delle Fiandre e viene considerata una delle città più belle del Belgio. Tutto vero, ma io oserei di più dicendo che è uno dei luoghi più incantevoli del mondo ♥
In quest’altra cittadina da fiaba (sempre raggiunta con il treno, mezzo che per me ormai non ha più segreti) ho trascorso il secondo giorno in Belgio.
Dalla stazione si può fare una bella passeggiata che porta al cuore di Bruges, perdendosi (a volte letteralmente) tra le sue vie labirintiche.
Io amo scoprire le città vagando spensierata ed aspettando che siano i luoghi a trovare me e non viceversa. Che poi abbia dei problemi anche con le mappe e i punti cardinali, beh questo non mi rende certo meno viaggiatrice 😉
Il primo sito storico in cui mi sono imbattuta è stato il Sint-Janshospitaal (l’Ospedale di San Giovanni), un antico ospedale fondato intorno al 1150 che rappresenta una delle più antiche istituzioni della salute in Europa. Al momento nel museo adiacente si trovano i capolavori originali dei maestri spagnoli Pablo Picasso e Joan Miró, ma non l’ho visitato per non interrompere l’armonia della mia esperienza fiamminga.

L’antico ospedale
La farmacia

Oltre a camminare, uno dei modi migliori per godere di una vista d’insieme della città è sicuramente fare una visita guidata sul battello al costo 8 euro e della durata di 30 minuti circa.
Navigare per i canali permette di scorgere angoli davvero suggestivi e si scoprono tante curiosità, grazie alla guida parlante in ben quattro lingue (italiano escluso, ma ho fatto il liceo linguistico mica per niente).

Durante la visita ho potuto notare numerosi b&b molto carini e con terrazze direttamente sui canali, nei quali sarebbe stato bellissimo trascorrere una notte e vivere più intensamente Bruges. Io non ne ho ahimè avuto il tempo, però vi consiglio di farlo e tra questi vi segnalo ad esempio la Guest House Bonifacius.

La partenza del battello

Dopo il giro in battello, la pioggia mi ha sorpresa di nuovo, casualmente sempre verso l’ora di pranzo, così sono entrata in un delizioso ristorante chiamato Poules Moules dove ho gustato il mitico piatto moules frites (cozze e patatine fritte), con una bella birra ovviamente!

Et voilà les moules frites!

In Belgio il tempio cambia continuamente quindi, anche dopo questo pranzo, la pioggia ha smesso di infastidire e così ho potuto raggiungere la colorata Grote Markt, la piazza del mercato, che nel medioevo era il cuore pulsante delle attività commerciali ed è dominata dall’altissima torre campanaria Belfort.

Il Markt

Bruges è davvero sorprendente! Pensate solo che passeggiando si può incontrare addirittura una colonia di cigni, che convivono con papere e germani reali.
Il cigno è uno dei simboli di Bruges e si trovano sempre un sacco di questi splendidi ed eleganti uccelli nel Minnewater, o meglio il “lago dell’amore”, un romantico specchio d’acqua situato tra case con torri e salici piangenti.

I meravigliosi cigni

Nel periodo in cui sono stata in questa città delle fiabe era presente la fiera BRUGES in CHOC (30 settembre-1°ottobre), ovvero il luogo d’incontro dei migliori produttori di cioccolato e mâitre chocolatier del Belgio. Non sono una amante dei dolci, però ancora mi ricordo quell’intenso profumo di cacao ed il sapore di quei cioccolatini che rasentavano l’opera d’arte, gnam!

Uno degli stand

Bruxelles

Ed infine, il terzo giorno è stato dedicato interamente alla capitale d’Europa, ricca di storia e tradizioni, ma anche moderna ed all’avanguardia.

Visitare questa città in un solo giorno è una impresa ardua, quindi ho ottimizzato i tempi dedicandomi esclusivamente al centro storico, per catturarne il massimo nel minor tempo possibile.

Ecco cosa ho visto:

La Place du Sablon: più che una piazza è un delizioso un parco pubblico. Qui si trova un piccolo giardino recintato e con una fontana al suo interno, realizzato alla fine dell’800, su quello che un tempo era il cimitero dell’ospedale Saint-Jean. Di fronte al parco, attraversando la strada, si può entrare ad ammirare l’incantevole chiesa di Notre Dame du Sablon.

Il giardino di Petit Sablon

La Grand Place: è la piazza del centro città famosa per il suo ricco passato. Infatti, molte corporazioni possedevano uffici nella Grand Place e le associazioni di gruppi professionali avevano un ruolo importante in città, perchè rappresentavano categorie come merciai, carpentieri, muratori, panettieri, macellai, chirurghi e capitani.  Questi splendidi palazzi continuano a far parte del fantastico scenario della piazza, che lo scrittore francese Victor Hugo definì la più bella del mondo. E cercare i simboli delle varie corporazioni sugli edifici è un gioco divertente…

La Grand Place con il sole
Il cigno simbolo della corporazione dei macellai
La statua dorata della volpe, simbolo della lega dei merciai

Les Galeries Royales Saint-Hubert: la Galleria della Regina o forse meglio del cioccolato! Questa elegante galleria è decisamente il luogo ideale per deliziarsi (o semplicemente soddisfare la vista) di cioccolato, biscotti, macaron e waffle.
Sono tutti esposti in confezioni colorate, sotto forma di animali ed altri soggetti o in raffinate versioni gourmet nelle vetrine delle diverse botteghe artigianali e dei negozi di marchi famosi (e costosi) come Godiva.

Il negozio di dolci La Belgique Gourmande

Il Mannequin Pis: uno dei simboli della città di Bruxelles è il soggetto in bronzo di una fontana raffigurante un bambino che fa pipì. Narra la leggenda che il piccolo Julien fece la pipì sulla miccia di una bomba, salvando così la città di Bruxelles. Durante la mia visita, il piccolo eroe era stato declinato in piccolo modello in occasione delle varie settimana della moda e così l’ho trovato agghindato di tutto punto con tanto di borsetta.

Le Manneken Pis à la page

‘T Kelderke: una ottima taverna-ristorante di origine seicentesca situata nella Grande Place, dove preparano una squisita carbonade, un tipico spezzatino di manzo cotto nella birra belga.

La carbonade belga

Il percorso dei murales a fumetti: vi avevo citato i fumetti all’inizio, giusto? Ebbene a Bruxelles esiste la Comic Book Route, ossia una passeggiata del fumetto che si snoda nel centro di Bruxelles dove si possono incontrare oltre 30 murales dedicati ai personaggi più famosi come Tin Tin. Io non sono riuscita a vederli tutti, ma sarà sicuramente per la prossima volta 😉

Il murales di Tin Tin

Questo viaggio, il Belgio bignami, come mi piace chiamarlo, è stata davvero una piacevole scoperta di un paese piccolo e spesso sottovalutato, che nasconde una mentalità cosmopolita, grandi tesori e dolci tentazioni.

Come pare disse l’ex presidente Barack Obama: “Facile amare un paese famoso per cioccolato e birra”, e non potrei decisamente dargli torto 🙂

 

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